BASILICA
Si dice che la prima chiesa dedicata
a San Marco sorgesse nell'orto del Monastero di S.Francesco della Vigna, come
lo attesta il Corner: « È fama –dice-
che l'evangelista ivi sorpreso da burrasca pernottasse, evento cotesto narrato
così da Andrea Dandolo. Ritornando il santo da Aquileja, ove aveva piantato l'
Evangelo, a Roma, giunse alla palude chiamata Rivoalto, ove innalzando il
vento, si fermò ad un luogo eminente nella laguna; e, rapito in estasi, udì
dirsi da un angelo: Pace sin con te, o Marco, qui riposerà il tuo corpo.
Credette l'apostolo che con ciò gli venisse predetto il naufragio, ma, soggiunse l'angelo: Non temer Evangelista di Dio, molto ti resta ancora a patire. Dopo la tua morte qui si fabbricherà una città ove sarà trasportato il tuo corpo e tu ne sarai il protettore ». A questo racconto del doge Dandolo era prestata sì ferma credenza da tutti universalmente i veneziani, che solevano ogni anno come lo attesta il Sabellico, portarsi il doge ed il Senato a visitar quest' antica chiesa che credevasi fabbricata nel sito preciso ove l'angelo apparve all’Evangelista Sino forse dal VI secolo esisteva nella piazza di S. Marco la chiesa dedicata a S. Teodoro, a quel Teodoro che in Eraclea aveva donata sua vita al martirio nel 319. Sorgeva essa rimpetto a quella di S. Geminiano ed era stata, a detta dei cronologi, fondata da Narsete in ringraziamento delle vittorie su Totila e Teja 554. Il doge Giustiniano Partecipazio (827-829) fattasi in Venezia la traslazione del Corpo di S. Marco Evangelista, lo scelse a protettore e « … dispose i principii per innalzare un suntuoso tempio» che non venne però, a detta del Corner, fatto erigere da lui sibbene dal fratello e successore inopinatamente perito. Sbaglierebbe d'assai chi credesse. fosse sorta la basilica sulle rovine. della Chiesa di S. Teodoro, che continuò forse contiguamente ad esistere circa un altro secolo e mezzo, cioè sino all'eccidio di Pietro Candiano IV nel 976; in questo avvenimento l'incendio appiccato al palazzo distrusse ambi i santuari. Sulle macerie comuni poi Pietro Orseolo (976-978) del suo, ideò rifabbricarlo più magnifico più vasto chiamando in Venezia celebri architetti. La fabbrica d'esso fu compiuta, secondo una antica iscrizione, nel 1072; la consacrazione l’8 ottobre 1094 . La rivestitura dei mosaici daterebbe dal dogado di Domenico Selvo, cioè dal 1071. Egli è certo che od onore di Venezia puossi dire,. non fu mai cessato di adornare, di abbellire l'insigne basilica (alla cui storia e descrizione si rimanda ad altre pubblicazioni dedicate ed al sito internet della basilica http://www.basilicasanmarco.it/ ). |
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CAMPANILE l campanile di San Marco, chiamato dai veneziani “el paron decasa” è stato per secoli il simbolo della città mentre la chiesa era la cappella ducale. Fu fondato nell’888, sotto il doge Pietro Tribuno (altre fonti lo dicono del 902 o del 911) In ogni modo tutti concordano che sotto il dogado di Pietro Tribuno (888-9I2) ebbcro principio le fondazioni, che, come ricorda un brano di antica cronaca, “ … sono altrettanti fondamenti sotto acqua quanto è l'altezza della torre dal suolo fino alla cella delle campane” . Nel 976 la costruzione è danneggiata dall'incendio sviluppatosi nell' eccidio dei Candiani, incendio che divorò le abitazioni sino alla chiese di S. Maria Giubenico (S. Maria del Giglio) Dal 976 al 1134 non vi sono notizie sul campanile in quanto le spese vengono tutte rivolte alla costruzione del palazzo Ducale e del tempio di S. Marco; in questo periodo, inoltre, vi furono guerre contro i Narentani, il Patriarca' d'Aquileja, i Normanni e i Saraceni; nonostante tutto si ha notizia che nel 1133 Ottone Baseggio procuratore di S. Marco diede L. 200 Venete di denari perché si completasse la torre (Cadorin par. Arch. 126) è segno quindi che la fabbrica nel frattempo era avanzata. Nel 1148 viene ultimata la costruzione sotto il doge Domenico Morosini (l'iscrizione posta sotto la sua immagine nella sala del Maggior Consiglio porta appunto: « … sotto di me fu construtta l'opera del campanile di San Marco …». Nei secoli successivi la cella, colpita varie volte dai fulmini viene sempre riedificata, come anche vi furono vari restauri anche in seguito a terremoti. Nel 1510 viene aggiunta la cispide (arch. Pietro Bon) e nel 1517 l’angelo girevole, in legno coperto di rame dorato. Nall’anno 1529 il N. U. Giovanni Paolo Michieli cadde dal campanile e morì. Il 14 luglio 1902 il campanile crollò su sé stesso, cosa per altro annunciata. In questo crollo si salva solo una campana, quella cosiddettea “Marangona” La riedificazione avviene in dieci anni e il 25 aprile del 1912, festa di San Marco, vi fu l’inaugurazione del manufatto ’attuale, alto 97 metri. |