Da IL GAZZETTINO del 29 settembre 2006

 

Venezia, quanto mi costi: anche il 60% in più

L’Osservatorio del Comune ha misurato il caro prezzi del centro storico paragonandolo a quello della terraferma

 

Un consiglio? Comprate solo passata di pomodoro, cipolle bianche e limoni gialli. Venezia, ma quanto mi costi! Quasi il 50 per cento in più rispetto alla terraferma in molti dei prodotti che finiscono quotidianamente nel carrello della spesa dei veneziani: parliamo di carne, pesce, parmigiano reggiano, pane, verdura e frutta. Prodotti dove salta più all'occhio l'enorme differenza di prezzo tra il centro storico e il resto del territorio comunale.

La fotografia del caro-shopping la si evince dai dati che l'Osservatorio Prezzi ha fornito ieri, in occasione della presentazione dei nuovi servizi al consumatore, visibili sul sito Internet www.comune.venezia.it/statistica. Per la carne (bovina e suina) ci si attesta su un 20 per cento in più rispetto alla terraferma, un 30 per cento invece per il pane e le uova, per il pesce (le orate) si sale al 40 per cento e per il parmigiano reggiano al 44 per cento. Una maggiorazione del 30 per cento anche sulla frutta (pesche) e addirittura del 52 per cento sulle banane. Ma anche lo zucchero costa un buon 35 per cento in più rispetto alla terraferma per non parlare delle mele golden delicious il cui prezzo a Venezia, ahi noi, è più alto del 60 per cento. Tra i tanti prodotti proposti, la città tiene duro solo sulla passata di pomodoro, sulle cipolle bianche e sui limoni gialli, che costano addirittura qualche centesimo di meno.E per avere un'idea più precisa di quanto realmente si spende, si spendeva l'anno scorso e di quanto oscilla l'inflazione, da oggi ogni consumatore potrà aprire il proprio portafoglio in modo più oculato. Come? Con un clic, navigando nel sito internet dell'Osservatorio, dove potrà trovare prezzi e tariffe trasparenti, il prezzo medio dei prodotti rapportabile fino al gennaio 2005, in modo da avere una panoramica più approfondita, di mese in mese, della reale inflazione.Realizzate dall'ufficio statistica del Comune, in collaborazione con Venis, le pagine on line dell'Osservatorio sono state presentate ieri dall'assessore comunale alla tutela del consumatore, Giuseppe Bortolussi, dal dirigente del servizio statistica e ricerca, Sandro Lombardo, dalla dirigente dell'ufficio regionale dell'Istat per il Veneto, Rosalba Sterzi, e dai rappresentanti delle associazioni dei consumatori. Nel sito si possono trovare 271 voci tra alimentari, ortofrutta, ittico, cura della persona e della casa, sanità, tariffe, energetici, servizi, ossia un paniere di prodotti spalmati sull'intero territorio del Comune e divisi per grande e piccola distribuzione. Sarà disponibile inoltre un virtuale "carrello della spesa" per confrontare mensilmente l'oscillazione dei prezzi degli stessi prodotti.

"I prezzi rappresentati sono riferiti alle osservazioni mensili delle quotazioni dei prodotti rilevati dal Servizio statistica e ricerca del Comune in occasione dell'indagine dei prezzi al consumo svolte per conto dell'Istat - ha precisato Lombardo - non devono quindi essere confusi con i prezzi medi, minimi e massimi delle singole voci di prodotto". Occhio alla spesa, quindi. Anzi, più che a occhio, a Venezia, è meglio usare la lente d'ingradimento.

Manuela Lamberti

 

LA SFIDA L’assessore Bortolussi chiede alla grande distribuzione di inserire i propri dati

«Più trasparenza nelle offerte»

(M.Lamb.) La sfida l'ha lanciata a chiare lettere. Ora sta alle catene di distribuzione raccogliere la provocazione. L'assessore al commercio Giuseppe Bortolussi ha lanciato ieri, durante la conferenza stampa di presentazione dell'Osservatorio prezzi, un messaggio alla grande distribuzione (supermercati, ipermercati...) affinchè siano le stesse catene a costruire un carrello virtuale da inserire all'interno del sito internet dell'Osservatorio. Operazione trasparenza, quindi, ma anche una sorta di invito alla spesa più conveniente. Eppure, è rinomato che ogni catena di distribuzione ha il massimo riservo sui propri prezzi per via della concorrenza. "Vediamo chi accetta il confronto - ha detto Bortolussi - chi non accetterà questa sfida vorrà dire che non sarà più credibile nel momento in cui lancerà mirabolanti messaggi di promozione". Il carrello della spesa, concretamente, non sarebbe altro che un paniere di alcuni prodotti, con tanto di prezzi, che ogni catena potrebbe mettere a disposizione dell'Osservatorio per far sì che i cittadini possano fare un confronto. Come il kit della scuola, si potrebbe creare ad esempio un carrello telematico in occasione delle feste natalizie.

"Invece che la spesa coi piedi facciamo la spesa con la testa - ha continuato Bortolussi - attraverso l'Osservatorio possiamo vedere l'inflazione reale e la propria personale inflazione. Questo Osservatorio è molto avanzato, non ne conosco altri di simili in Italia, è preciso e affidabile, non sono elucubrazioni ma rilevazioni sul campo". Un ulteriore appello Bortolussi lo ha rivolto alla stampa. L'assessore ha infatti chiesto che l'aggiornamento mensile dei dati sia pubblicato dai mezzi di informazione per offrire un vero servizio non solo agli utenti di internet ma a tutti i cittadini.

Sulla differenza di prezzi tra il centro storico e la terraferma, l'assessore ha sottolineato che l'offerta negli ultimi anni è molto aumentata, tuttavia Venezia è una città particolare, turistica e soggetta ai maggiori costi di trasporto. "E' sempre stato così, anche quando uno si restaura la casa - ha detto Bortolussi - in terraferma costa come minimo il 30 per cento in meno".

 

Carrello della spesa virtuale per i confronti

All'interno dell'Osservatorio c'è un "carrello della spesa" relativo a 115 prodotti che ogni cittadino può riempire virtualmente selezionando le varie voci. Al consumatore basterà un "clic" per confrontare quanto siano variati i prezzi e vedere in tempo reale quanto avrebbe speso per gli stessi prodotti (in termini di qualità e spesa) rispetto al mese precedente fino a risalire a gennaio del 2005. L'importo della spesa complessiva potrà essere confrontato con l'importo risultante nel mese o anno precedente. Personalizzando il carrello è quindi possibile valutare anche il proprio livello di "inflazione percepita".