RAVEO - Valutazione di impatto ambientale
favorevole, sì alla cava. Il sindaco si ribella
Raveo
Un fulmine a ciel sereno. Così il sindaco di Raveo Daniele Ariis definisce il sì (cinque favorevoli e tre contrari) della Commissione per la valutazione di impatto ambientale alla cava di gesso Chiarzò. Ciò non significa che la ditta "Grigolin" possa avviare subito i lavori, perché ci sono ulteriori passaggi da compiere, ma di certo la decisione del Via assume un significato importante. Ariis, però, non è disposto ad abbassare la guardia: «È scandaloso che siano stati completamente ignorati e disattesi i pareri tecnici negativi espressi da Comune, Provincia, Ispettorato forestale e privati proprietari, ma anche tutte le riserve degli altri soggetti interessati - attacca il sindaco - La definirei una vera e propria imboscata di Ferragosto». Ariis nota delle affinità fra cava e elettrodotto Somplago-Wrmlach: «Ci troviamo di fronte all'ennesimo esempio di come le decisioni riguardanti la nostra terra vengano prese altrove, senza tenere in considerazione le proposte dei residenti, espresse attraverso comitati, manifestazioni e numerose delibere della Comunità montana e dei comuni interessati - afferma - È ora che si smetta di considerare la Carnia terra di scorribande da parte degli avventurieri di turno, pronti a predicare progresso per il carnico, l'unico poi a ritrovarsi con un pugno di mosche in mano». Dopo aver ricordato che non ci si deve stupire se l'esasperazione della gente porta a contestazioni poco ortodosse come quella nei confronti dell'assessore regionale Somego («Comunque non tollerabile»), Ariis invita i rappresentanti carnici in Parlamento, Regione e Provincia a mobilitarsi: «Vogliamo difendere il diritto a vivere con dignità. Mi auguro solo che il malcontento non degeneri».
Bruno Tavosanis
IL GAZZETTINO - Sabato, 5 Agosto 2006
RAVEO
Accuse a Moretton, Marsilio e al sindaco: «Definiamo le strategie di difesa del
nostro territorio»
Cacitti
intende mobilitare anche gli esponenti nazionali contro il progetto
Tolmezzo
«Il
problema legato alla realizzazione della cava di gesso di Raveo è una
questione che riguarda l'intero territorio montano della Carnia e di certo non
solo la popolazione del comune di Raveo , peccato che quando già un anno
Forza Italia dell'Alto Friuli mise in evidenza il problema e in particolare le
posizioni al riguardo, sia dell'assessore regionale Moretton (dimostratosi
favorevole), sia della latitanza del collega di giunta Marsilio, il sindaco di Raveo
anziché allarmarsi ha preferito attaccare il sottoscritto, prendendo le
immediate difese rispetto all'operato dei due esponenti regionali». Interviene
così il delegato di collegio Luigi Cacitti, sulla vicenda del Via, la
valutazione d'impatto ambientale, concessa dalla Regione riguardo il progetto
dell'insediamento estrattivo previsto sul territorio del comune carnico.«Ora a
distanza di un anno si registra a malincuore che l'ente regionale attraverso i
propri uffici sta procedendo velocemente verso l'approvazione o comunque la
convalida dell'intervento - prosegue il vice-sindaco di Tolmezzo - Forza Italia
dell'Alto Friuli per voce del sottoscritto si impegnerà rispetto ai cittadini
di Raveo e non solo, cercando su questa importante questione di mettere
in campo tutte le forze politiche e istituzioni facenti capo al partito, sia a
livello provinciale e all'occorrenza anche a livello nazionale; questo anche
perchè un intervento di tale portata, calato in una realtà montana come quella
di Raveo - spiega Cacitti - dove si registra uno sviluppo fortemente
agricolo e turistico che di certo ha più valenza rispetto all'impatto derivante
dalla creazione di una cava, non può far altro che disincentivare le tante
iniziative già in atto, sicuramente molto più idonee per il territorio».
«A tal
proposito - conclude Cacitti - convocherò nell'immediato il direttivo di Forza
Italia, magari a Raveo , per definire le strategie da adottare
necessarie alla salvaguardia del nostro territorio e degli interessi della
gente locale».
David Zanirato
IL GAZZETTINO - Domenica, 6
Agosto 2006
Raveo, nuovo
fronte ambientalista
Dopo il
"sì" della commissione regionale alla cava, si scatena la protesta in
Carnia
Raveo
Cresce la polemica dopo il sì alla cava di Raveo , espresso dalla commissione regionale che valuta l'impatto ambientale. «Non abbiamo intenzione di abbandonare la comunità di Raveo , al contrario ci schiereremo al suo fianco». L'assessore provinciale Fabio D'Andrea non ci sta e promette battaglia contro "l'atteggiamento usurpatore" della Regione. «È scandaloso che la commissione di Via, con in testa l'assessore Moretton - ha precisato D'Andrea - abbia deliberato senza tenere conto dei pareri espressi non soltanto dalla Provincia di Udine, ma anche dalla Direzione regionale risorse agricole, naturali, forestali e montagna, dalla Comunità Montana della Carnia e dallo stesso Comune di Raveo . Ancora una volta, scavalcando gli interessi ed i voleri della gente, hanno prevalso i poteri forti». La Provincia convinta che la cava rappresenti uno scempio ambientale è pronta «ad appoggiare le iniziative di protesta della popolazione, che essendo proprietaria del territorio ha il diritto di esprimersi e di essere ascoltata prima di prendere qualsiasi decisione». D'Andrea ha poi ricordato come l'apertura della nuova cava potrebbe provocare un aumento esponenziale del traffico pesante in zona, alimentando situazioni a rischio sul territorio visto la fragilità idrogeologica del terreno prescelto per l'avvio dell'attività estrattiva, come è stato evidenziato da studi effettuati dalla Direzione regionale della pianificazione territoriale e dalla Direzione regionale delle foreste. «L'assurdo - ha concluso l'assessore provinciale - è che a pochi chilometri da Raveo , nel Comune di Ovaro, esiste già una cava dove non mancano i problemi. Per questo ribadiamo la nostra contrarietà ad un progetto che porterebbe benefici soltanto ai politici che lo sostengono».
Insomma in Carnia di apre, come per l'elettrodotto, l'ennesimo fronte che divide la comunità su sviluppo e ambiente.
E contro la cava torna in campo anche il comitato locale: «Grazie a questo blitz di ferragosto, con assessore in persona presente alla seduta, fatto molto raro, e convinto assertore del sì a tutti i costi, ora, la cava sembra davvero ad un passo dall'essere realizzata. La Giunta regionale ratificherà la decisione assunta dalla commissione e le danze avranno inizio. Va sottolineata la portata della decisione appena assunta, nonostante i tentativi politici di gettare acqua sul fuoco, perchè essa spalanca le porte anche al successivo iter autorizzativo», afferma Lino Pecol, presidente del Comitato. Nel caso della Regione si parla di "arroganza, di sprezzante ostentazione di potere e di assoluta incapacità politica nel gestire questioni delicate e foriere di ripercussioni". «Ma che fine ha fatto l'ordine del giorno approvato all'unanimità dal Consiglio regionale? - si chide il comitato ed aggiunge - In attesa di risposte che forse non arriveranno mai, noi siamo più decisi che mai a dare battaglia per sostenere le ragioni della nostra gente».
IL GAZZETTINO - Martedì, 22 Agosto 2006
Incontro pubblico sulla cava, la minoranza di ribella
Raveo
Questa
sera alle 20.30 a Raveo nella sala dell'ex asilo, con la partecipazione
dell'assessore regionale Enzo Marsilio, si discuterà di progetti in corso e
finanziamenti acquisiti, di piano di sviluppo rurale e progetto montagna e di
cava di gesso. E il gruppo di minoranza Unione e Progresso si arrabbia.
"In barba all'articolo pubblicato sul Gazzettino il 20 aprile 2005 dal
titolo "Incontri pubblici, ma non si parla di cava", il sindaco ha
indetto per stasera una assemblea per discutere l'argomento», dice il
consigliere Valerio Puicher, che proprio per protestare contro il fatto che il
primo cittadino «fa più riunioni amministrative con il Comitato contro la cava
che con il consiglio comunale», ha avanzato il 7 luglio scorso un reclamo al
prefetto di Udine da parte del suo gruppo.«I consiglieri di minoranza del
comune di Raveo appartenenti al gruppo Unione e Progresso - si legge nel
reclamo - con la presente informano che il sindaco di Raveo nei due anni
di reggenza, non ha mai invitato i sottoscritti alle riunioni con i
rappresentanti degli organi istituzionali sovracomunali, ove si discutono le
problematiche della comunità. Esclusione voluta e confermata dagli inviti che
vengono rivolti agli altri consiglieri di minoranza. Nell'atteggiamento del
sindaco - proseguono - si ravvisa una grave mancanza di rispetto per persone
democraticamente elette per rappresentare le istanze di elettori che non si
riconoscono nella politica proposta dalla maggioranza».E concludono chiedendo
«garanzie affinchè in qualità di consiglieri comunali ci venga tutelato il
diritto alla partecipazione all'attività amministrativa per la quale siamo
stati eletti da 110 cittadini di Raveo ».«Ci siamo molto meravigliati
quando abbiamo saputo di questo incontro», afferma Puicher, sostenitore della
cava perchè convinto anzitutto che questa possa portare nuovi posti di lavoro.
«Anche nell'ultimo consiglio comunale infatti si è dato parere negativo al
progetto senza discutere le integrazioni presentate dall'imprenditore, che
afferma di voler aprire una nuova fabbrica per prodotti finiti nel comune di Raveo
o in uno limitrofo. Forse - dice ancora Puicher - dopo l'approvazione da parte
della commissione di Via la situazione al sindaco è sfuggita di mano».
Francesca Spangaro
IL GAZZETTINO - Giovedì, 24 Agosto 2006
RAVEO
Sulla scelta contano i pareri del Comune e della Direzione delle foreste, ma si
è lasciato intendere che i ricorsi al Tar sono dietro l’angolo
Marsilio
sulla cava: «Nulla di definitivo»
Dopo
la valutazione di impatto ambientale favorevole, l’assessore regionale
"processato" in assemblea
Raveo
Prova a
spiegare i tecnicismi amministrativi al cittadino inferocito che chiede di
sapere con certezza se la cava si farà o meno....Ci ha provato a
tranquillizzare tutti martedì sera, ma solo dall'evolversi dei fatti si saprà
se ci sia riuscito o meno, l'assessore regionale alla montagna Enzo Marsilio,
invitato all'assemblea popolare della comunità di Raveo , impegnata
nella battaglia per fermare l'attività estrattiva di gesso che il Gruppo
Grigolin vorrebbe insediare nel comune carnico. A nome dei tanti paesani
sconcertati, dopo il recente parere favorevole dato in sede regionale alla
valutazione di impatto ambientale, è toccato al sindaco Daniele Ariis chiedere
direttamente spiegazioni. «Com'è possibile che di fronte ad una maggioranza di
pareri tecnici negativi di Comune, Provincia e Ispettorato forestale, comunque
il Via sia stato concesso? Come mai qualcuno in Regione rema contro, nonostante
proclami di sostegno?». E proprio da qui qualcuno in sala ha esortato l'ospite
a puntare più spesso i piedi a Trieste se la montagna viene tradita. Marsilio
ha incassato e poi ha replicato, premettendo però che si deve distinguere la
politica dai procedimenti amministrativi e che tutta la vicenda deve essere
ricondotta a quella tanto "sfortunata" delibera comunale che consentì
la presentazione del primo progetto. «Tento di rasserenarvi, ribadendovi che il
Via non è vincolante, ma è solo parere tecnico. Nella fase successiva diventerà
vincolante il parere della Direzione regionale alle foreste, sul quale mi
dichiaro sereno, e poi quello del vostro Comune, sul quale immagino non ci
siamo dubbi. Solo allora, con tutti gli atti, potrete giudicare».Ma proprio su
quest'ultimo punto, sul compito che spetterà al Comune, Marsilio ha posto
l'accento: «Dovrete essere in grado di supportare col massimo sforzo, le tesi
negative che opponete al progetto», lasciando intuire che i ricorsi al Tar sono
dietro l'angolo. Sullo sfondo la serata, che ha visto presenti anche i sindaci
dei comuni limitrofi e il presidente della Comunità montana, che vissuto
momenti di attrito tra vecchi e nuovi amministratori, impegnati a difendere le
rispettive scelte e rimettere in discussione quelle altrui. Rasserenare il
clima, potrebbe essere un buon punto di partenza.
David Zanirato