Il Gazzettino                                                                                      Sabato, 26 Maggio 2007

 

 

Parco più vasto, la cava non si farà

La Regione ha raddoppiato gli ettari tutelati e così ha salvato i terreni di Raveo

Raveo

La notizia principale è che il presidente della Regione Illy ha firmato (e quindi il Bur ha pubblicato) il decreto di approvazione dell'ampliamento del Parco delle colline carniche che passerà da 1000 a 2000 ettari di estensione. La notizia subordinata, che assume però carattere prevalente, è che di fatto la cava di gesso a Raveo non potrà più essere realizzata. Perchè? Perchè l'area in cui tale insediamento estrattivo avrebbe dovuto essere localizzato è stata fatta rientrare nei terreni soggetti all'ampliamento del parco. Ampliamento che, vista la ratifica regionale in questione, secondo l'articolo 6 della legge regionale 42 del 1996 che istituisce i parchi regionali, diventa variante automatica al piano regolatore comunale. E quindi da zona estrattiva quegli ettari ora ridiventeranno - come in origine - area boschiva e "ufficialmente e legittimamente, nessuna autorizzazione per l'apertura di una cava potrà essere rilasciata".«Una vittoria di popolo riuscita grazie ad un lavoro caparbio e di squadra non solo del Comune e degli abitanti di Raveo , ma anche dei comuni contermini facenti parte del Parco (Villa Santina, Lauco ed Enemonzo)», commenta raggiante il sindaco Daniele Ariis che si è speso in prima persona durante questi tre anni di battaglie «ora finalmente, dopo esserci levati questo grandissimo peso, possiamo ritornare ad impegnarci direttamente nell'opera strategica di sviluppo e rilancio della nostra realtà». Metaforicamente e con qualche cautela Ariis, nel corso della conferenza stampa ieri in municipio assieme ai colleghi sindaci Iussa, Dioniso e all'assessore comunale di Villa Rupil, alla direttrice del parco, l'architetto Santoro, ha descritto questo atto come «la vittoria nella battaglia più insidiosa, ma forse non in quella finale», perchè volendo fare gli scrupolosi sino all'ultimo, il gruppo Grigolin, proponente l'insediamento (ma non effettivamente depositario di un diritto soggettivo in quanto un vero progetto non è stato mai depositato in Comune) potrebbe ricorrere contro la delibera regionale, il che vorrebbe dire sollevare la legittimità costituzionale del provvedimento e quindi per assurdo la cancellazione di tutti i parchi regionali. Cosa questa assai improbabile che «l'avvocatura regionale sicuramente avrà vagliato bene in questi lunghi mesi di attesa per la firma del decreto», commenta Ariis. E così ora, scongiurati i temuti camion, gli scavatori e l'impatto ambientale, i cittadini del piccolo borgo potranno forse togliere definitivamente quei cartelli "no cava" che campeggiano nella maggior parte delle case del paese ricordo di una battaglia intensa, «potranno ritornare a pensare ai "Sapori di Carnia", all'albergo diffuso, ai borghi autentici, ai piani di insediamento produttivo agricolo», spiega il primo cittadino, che nel finale di conferenza ha voluto lanciare un messaggio anche a quanti si stanno opponendo nella Bassa friulana al cementificio di Torviscosa, che della cava di Raveo avrebbe dovuto ricevere la materia prima. «Insistere, persistere, lavorare assieme e di squadra, queste sono state le nostre parole d'ordine».

David Zanirato