Comunicato stampa                                                                                                     Raveo 22 marzo 2005

 

CAVA RAVEO: MANIFESTAZIONE A TRIESTE SOSPESA

IN ATTESA DI VERTICE REGIONALE

 

E’ stata momentaneamente sospesa, in considerazione dell’apertura concessa dai Capigruppo delle forze politiche in Consiglio Regionale, che mercoledì 23 marzo incontreranno una delegazione del Comune di Raveo, la manifestazione pubblica degli abitanti della vallata carnica in lotta contro il grave e incombente pericolo dell’apertura di una cava sul loro territorio

A seguito di un lungo e serrato dibattito popolare è prevalsa la buona volontà di una cavalleresca risposta bilaterale, nonostante la consapevolezza di un fronte più ampio. Si è così inteso considerare l’appuntamento con i Capigruppo regionali, come fondamentale per fare comprendere alla nostra gente quanto ai suoi rappresentanti sta davvero a cuore la realtà carnica e l’ormai noto Progetto Montagna. Ciò, non sottace la raggelante sensazione che la questione, sottratta alle problematiche proprie, che sono ambientali, occupazionali e di reale sviluppo, sia andata spostandosi sul piano politico, se non addirittura di interessi che non spetta a noi individuare, ma che, non per questo, ci esimeremo, nel caso, dal chiedere di accertare.

A domandare il momento di confronto, ottenuto per questa settimana, quando già fervevano gli ultimi preparativi per far giungere la nostra protesta a Trieste, è stato il Sindaco di Raveo.

Il Primo Cittadino ha chiesto a tutti noi di credere per l’ultima volta, prima di lasciare il campo alla vox populi, alla possibilità di un confronto leale e di una soluzione che corra attraverso una collaborazione con le forze politiche che siedono in Consiglio Regionale, rinviando ad un momento successivo la manifestazione prevista. Questo, per permettere un dialogo sereno e proficuo, scevro da pressioni esterne, anche se tale lealtà sarà soltanto bilaterale, quindi, secondo quanto abbiamo compreso, sarà un’apertura nostra e dei Capigruppo regionali, pur stante l’auspicio di un disinteressato interessamento a livello esecutivo.

Non è semplice far rientrare la rabbia e la volontà ferma di portare la propria voce laddove “si decide di non decidere”. Non è semplice fermare una folla inferocita già pronta a partire, ma ci siamo riusciti.

Non nascondiamo come la nostra fiducia sia già stata messa a dura prova, se non addirittura tradita,  dalle recenti evoluzioni acrobatiche della pratica della cava di Raveo scomparsa ben due volte dal tavolo della Commissione regionale tecnico-consultiva VIA senza motivazioni ufficiali e senza la possibilità di ricevere ancor oggi chiarimenti neppure sulla data in cui, da qualche ufficio ed a nostra insaputa, si deciderà del nostro destino.

Comprendiamo tuttavia che il nostro primo cittadino voglia essere sicuro di aver percorso tutte le strade percorribili perché i vari rappresentanti politici recepiscano chiaramente il messaggio proveniente da Raveo e si comportino di conseguenza, ma soprattutto per trovare risposte precise su quanto è accaduto alla pratica di Raveo e sugli sviluppi futuri della stessa. Certamente un obiettivo che abbiamo in comune.

Abbiamo accettato per questo e per l’impegno dimostrato dal Sindaco di Raveo in questa battaglia quello che per noi, a meno che dall’incontro previsto non escano risposte ufficiali chiare e inequivocabili, rimane comunque uno “slittamento” di quella protesta già predisposta nei minimi particolari ed appoggiata con convinzione dalla gente ormai indignata.

Riferendoci poi alle dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa da Maurizio Grigolin, secondo cui sarebbero risibili i rischi che l’attuazione del progetto comporterebbe, ci piacerebbe molto che si trattasse (come lui ignorantemente afferma) solo di voci:  accade, invece, che fior fiore di perizie realizzate anche da specialisti operanti nell’ambito C.N.R. ne testimoniano l’esistenza.

Quanto agli studi presentati dal Gruppo Grigolin che su di essi avrebbe tanto investito, vale la pena di ricordare che la stessa Regione Friuli Venezia Giulia ha chiesto integrazioni allo Studio d’impatto ambientale presentato perché fortemente carente. A ciò si aggiunga l’opinione assolutamente negativa dei nostri tecnici che increduli ci chiedevano, mentre le stavano sfogliando, di fornirgli le vere perizie fornite dal Gruppo Grigolin alla Regione; ma quelle perizie proprio non c’erano. Non possiamo neppure tralasciare le consistenti relazioni relative all’alluvione del 1966 che investì l’area di cava e la nostra frazione ma neppure i miliardari interventi effettuati dalla Regione per risolvere le frane insistenti sulla zona. Voci… Ma voci di chi? Per una volta che i Grigolin, presentatisi anche in incognito in un’assemblea pubblica a Raveo e sempre incombenti attraverso loro giannizzeri, si sono messi alla scoperto con una loro firma su un quotidiano, lo hanno fatto per definire delle vere perizie scientifiche “delle voci”: noi, a differenza di loro, operiamo da sempre alla luce del sole; inoltre, operiamo con onestà e da sempre ci firmiamo (e le prove le abbiamo in quelle che, con un eufemismo esageratamente elegante a fronte della cruda realtà, vogliamo ancora limitarci a definire “pressioni”). 

A tal proposito ne abbiamo abbastanza di ricostruzioni storiche forzate, senza nemmeno la parvenza del pudore di essere state studiate a tavolino, tanto sono sballate e false; basta con i giudizi al vento, privi di quel buon senso che renderebbero un imprenditore più affine a quell’immagine illuminata che qui la sua categoria continua generalmente a cercarsi di dare a queste latitudini; basta con le subdole e fasulle promesse occupazionali.

Di fronte a simili comportamenti la nostra contrarietà non può non accrescersi di giorno in giorno, constatando il totale disinteresse e quasi stizza da parte del Gruppo Grigolin per la comunità locale che si permette di dissentire. Quasi che dovessimo anche credere a quella “pubblica utilità” che Grigolin tenta, tanto disperatamente quanto inutilmente, di sbandierare. Dicano su quante dita di una mano sta veramente quell’utilità e di chi è; nell’attesa, rimaniamo pronti a dar seguito alla protesta sospesa e ringraziamo per la pazienza la popolazione e per l’attenzione i mezzi d’informazione che ci assistono ed i Capigruppo consiliari della Regione, sperando presto anche di potere ringraziare l’Assessore regionale Moretton che ci risulta preoccupantemente irraggiungibile anche dal nostro concittadino eletto a Sindaco. Porgiamo cordiali saluti  e come sempre ci firmiamo: 

                                                                              Comitato contro la cava di Raveo

                                                                                                 Il presidente

                                                                                              Lino Pecol

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