IL GAZZETTINO                                                                                                   Torna alla Rassegna stampa

3 marzo 2005

 

RAVEO Sindaco furente perchè non è arrivato il "no" al progetto. Il paese tradito: «Andremo a Trieste»

Regione, la cava "scomparsa"

Rinviata in commissione la decisione sulla valutazione di impatto ambientale

 

Raveo

È stata rinviata a mercoledì prossimo la riunione della Commissione regionale della Via che doveva esprimere il parere definitivo sulla cava di gesso Chiarzò di Raveo .«Ma la cosa incredibile è che in quell'occasione non si parlerà della cava, perché non è stata inserita all'ordine del giorno», dice il sindaco Daniele Ariis, letteralmente imbufalito per quella che considera una presa in giro nei confronti della sua comunità. «Vorremmo sapere chi ha deciso questo secondo rinvio e chi ha cancellato l'argomento cava dall'odg della prossima riunione- aggiunge-. Mi auguro che il presidente della Commissione, l'assessore regionale Moretton, ci venga incontro cercando di dare risposta ai nostri interregativi». Ariis non nasconde, oltre alla rabbia, anche la preoccupazione: «Ultimamente accadono cose strane. Nei giorni scorsi una tv locale è arrivata in paese ed il giornalista chiedeva alla gente perché mai non volessero avere una cava e una fabbrica di cartongesso, visto che porterebbero posti di lavoro - afferma il sindaco -. Ebbene, questa fabbrica per noi è una novità. Starebbe a significare che i tir, 25 al giorno, porterebbero il gesso a Ponte della Priola, distante 140 chilometri; lì il materiale verrebbe lavorato e raffinato per poi venire riportato a Raveo . Ma chi vogliamo prendere in giro? La cava porterebbe al massimo 3-4 occupati, a fronte di incalcolabili danni ambientali».

Cosa comporta questo rinvio? «Si continua a non voler prendere una decisione, nonostante le conclusioni del Via siano già pronte da un paio di mesi- spiega-. C'è evidentemente la volontà di prendere tempo per cercare di portare nuovi elementi di valutazione». Ariis, vicino al centrosinistra, si sente tradito anche dai politici della sua area: «I nostri rappresentanti regionali ci hanno lasciato soli- conferma-. Prima si erano defilati attendendo, giustamente, una presa di posizione ufficiale del Comune; poi, però, non si sono più fatti sentire». Anche Lino Pecol, presidente del Comitato contro la cava, è furibondo: «È stato chiaramente fatto del pressing politico. Non si capisce, infatti, cosa potrà cambiare fra un mese, quando teoricamente l'argomento cava sarà reinserito nell'odg della Commissione». E intanto sono già state abbozzate delle iniziative: «Organizzeremo una manifestazione a Trieste, cosa che avremmo dovuto fare anche in precedenza - dice Pecol-. Una cosa è certa: non riusciranno a far cambiare opinione alla gente di Raveo ».

Bruno Tavosanis