IL GAZZETTINO  -  Giovedì, 15 Giugno 2006

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RAVEO Incompatibile con lo sviluppo del paese

"No" alla cava di gesso la Provincia non cede

Raveo

Nuovo parere negativo della Provincia alla realizzazione della cava di gesso "Chiarzò", a Raveo . Una scelta ribadita dagli assessori Fabio D'Andrea a Fabio Marchetti nel corso di una visita agli amministratori del piccolo comune carnico. «L'attività di cava pare incompatibile con la realtà di Raveo , soprattutto per le azioni di recupero storico, ambientale, turistico, di valorizzazione e tutela del paesaggio promosse dagli amministratori locali - ha affermato D'Andrea -. Per questo abbiamo deciso di schierarci al fianco della giunta guidata dal sindaco Daniele Ariis per contrastare la realizzazione della cava». Tra le motivazioni che hanno spinto la Provincia a ribadire la contrarietà al progetto, un posto di primo piano è occupato dal notevole impatto visivo della cava, dai volumi di traffico pesante che potrebbero gravare sulla viabilità comunale, provinciale e statale della zona, dai disagi arrecati alla popolazione locale. Secondo il personale tecnico di Palazzo Belgrado, lo studio di impatto effettuato sui sistemi idrico ed idrogeologico sarebbe carente, mentre le informazioni in merito alla gestione delle acque di captzione e della sistemazione finale dei rii Bandit e Surice vengono definite contraddittorie. «La nuova cava di Raveo - ha aggiunto d'Andrea - non convince anche per quanto concerne lo studio dell'impatto delle polveri alzate dall'attività estrattiva e la ricaduta economica sul territorio, considerato che a Ovaro, nelle vicinanze, si trova una cava con caratteristiche simili». Le valutazioni condotte dalla Provincia hanno messo anche in evidenza come il territorio dove dovrebbe sorgere la cava sia alquanto precario perché interessato da fenomeni franosi, come individuato da alcuni studi effettuati dalle direzioni regionali della pianificazione territoriale e delle foreste