Il Gazzettino - Giovedì, 28 Dicembre 2006

 

 

RAVEO

Cava di gesso o parco intercomunale? Il gruppo Gregolin ricorre al Tar

Raveo

(d.z.) Si aggiunge un nuovo controverso capitolo alla già intricata storia della cava di gesso di Raveo . Dopo la Valutazione d'impatto ambientale positiva approvata nel luglio scorso (contro la quale il Comune ha presentato ricorso) e la relativa ratifica della giunta regionale di settembre, questa volta è il gruppo Grigolin, ideatore e proponente il progetto estrattivo, ad occupare le scene ricorrendo al Tar contro i Comuni di Villa Santina, Enemonzo, Raveo e Lauco che vogliono il Parco intercomunale delle colline carniche. La società ha impugnato infatti le delibere che i quattro consigli comunali hanno adottato nello scorso mese di settembre, attraverso le quali è stato deciso l'ampliamento del parco stesso, che per quanto concerne il comune di Raveo andrebbe anche a comprendere la zona in precedenza destinata ad area estrattiva. «Si tratta di un vero e proprio processo alle intenzioni», ha esternato il sindaco Daniele Ariis. Con lui l'avvocato Marco Marpillero e i sindaci dei Comuni interessati. «Con questo ricorso - spiega - viene messa incredibilmente in discussione la libertà di scelta, di valutazione, di progettualità di quattro comuni. Queste delibere sono frutto di studi e volontà precedenti a qualsiasi primitiva ipotesi di cava, per la quale tra l'altro - tiene a precisare - allo stato attuale non risultano depositati in Comune progetto, richiesta di concessione, convenzione tra l'amministrazione ed il gruppo proponente, che non è nemmeno proprietario di tutti i terreni su cui insisterebbe l'insediamento». Ma i contatti tra sindaco e società ci sono comunque stati e Ariis spiega: «Per evitare che questa vicenda si incancrenisca, abbiamo proposto al gruppo Grigolin di riacquistare i terreni che loro stessi avevano comprato negli scorsi anni. In questo modo il gruppo rientrerebbero dalle spese sostenute fino ad ora e noi potremmo realizzare nell'area il primo piano di insediamento agricolo in Carnia».