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Sabato, 13 Marzo 2004

RAVEO La minoranza contro il sindaco, chiesta la convocazione del consiglio comunale per discutere il progetto

"La cava è un vantaggio, ma per pochi"

Raveo

Non si è fatta attendere la risposta della minoranza dopo le dichiarazioni del sindaco di Raveo , Flavio Solari, relative all'apertura della cava di gesso denominata "Chiarzò" nel terroritorio comunale. "Ci vuole un grande sforzo di immaginazione ed una buona dose di fantasia nel ritenere che le cave di gesso possano far vivere il paese, come sostiene il sindaco Solari, il quale probabilmente quando passa per Comeglians chiude gli occhi- dice il capogruppo di minoranza Daniele Ariis- Inoltre è altrettanto fuori luogo ricorrere alla grande crisi economica del 1929 per sottolineare che allora esisteva già una attività estrattiva di gesso da costruzione e per l'agricoltura, senza però ricordare che all'epoca la coltivazione era limitata alle esigenze locali ed era condotta con pala, piccone e carriola".Secondo Ariis, una cava da oltre un milione di metri cubi rappresenta un grande vantaggio: "Ma solo per pochi-precisa- non certo per la comunità che la ospita, alla quale spettano le briciole. Invece il sindaco si ingegna a giustificare i disagi, le deturpazioni, i rischi idrogeologici e le palesi contraddizioni snocciolando cifre senza alcun riscontro, tirando in ballo perfino l'assistenza agli anziani. Forse- prosegue Ariis- non ci rendiamo conto che se continuiamo con queste logiche e queste contrapposizioni nette tra giovani ed anziani, ambiente o sviluppo, protezione totale o scommessa sul futuro, difficilmente i nostri paesi avranno un futuro". Sono trecento le firme presentate dal Comitato contro la cava e, proprio in considerazione di questi numeri, lo scorso 5 marzo il gruppo di minoranza ha presentato una richiesta di convocazione straordinaria del consiglio comunale per discutere e deliberare in merito alla cava lungo il bacino del Chiarzò.

Bruno Tavosanis