Raveo : solo boschi o cave destinate a
trasformarsi in discariche. Questa la considerazione che ha il Gruppo
Grigolin del nostro paese.
Siamo lieti di
apprendere dalle parole finalmente dirette di Maurizio Grigolin, le
valutazioni del Gruppo Grigolin sulla dibattuta cava di gesso.
Non possiamo
dire altrettanto del contenuto delle dichiarazioni rese a mezzo stampa e
siccome ne abbiamo abbastanza di quella che si è trasformata in una farsa
dai contorni sempre meno chiari, mercoledì prossimo illustreremo ai
capigruppo del Consiglio regionale, accolti come delegazione dal Comune di Raveo , la situazione anomala che si è
venuta a creare le ragioni della nostra contrarietà.
Chiederemo in
quell'occasione, a nome dei nostri concittadini, che vi sia un intervento
deciso da parte dei vari rappresentanti politici, di modo che si ponga fine
a questa assurda vicenda che sta creando profondo malcontento nella
popolazione.
Tornando a
quanto asserito i giorni scorsi dal signor Grigolin, sono portato a credere
che forse stiamo parlando di due luoghi diversi. Io mi riferisco a Raveo , un luogo che non sa cosa sia
quella lunga tradizione di estrazione del gesso che risalirebbe addirittura
agli anni Venti, quando semmai attività di estrazione sporadiche, poco
redditizie, non collocate in Comune giungevano ad esaurimento costringendo
in certi casi all'emigrazione coloro che vi avevano investito con esiti
fallimentari. L'estrazione del gesso non rientra comunque nella memoria
storica della gente di Raveo
perché si è trattato di un momento effimero, isolato e per nulla positivo.
Inoltre l'attuale zona estrattiva è posta altrove perciò quella disperata
continuità che si vuole a tutti i costi dimostrare è una forzatura
macroscopica.
Mi sembra
altresì un atto di estrema arroganza pretendere che l'ambizione di tutti
sia quella di minare la propria salute lavorando o vivendo accanto alla
cava Chiarzò e ad un impianto di macinazione. Prima si parlava di fabbriche
di cartongesso e oggettistica... forse tra qualche giorno si trasformeranno
in posti dirigenziali. Trenta posti di lavoro nel frattempo sarebbero
usciti dalla lampada di Aladino-Grigolin, peccato che continuino ad essere
smentiti dalle stesse condizioni del mercato e dai documenti forniti dal
Gruppo. Scusate, ma lo scetticismo è d'obbligo in questo turbinio di
versioni contrapposte. Il nostro paese ha ricercato e trovato un suo
equilibrio ed una sua chiave di sviluppo senza bisogno che qualcuno arrivi
con la sua invadenza ed arroganza ad insegnarci come vivere o a promettere
ciò che non può mantenere. E noi dovremmo permettere, anzi scusate
procurare, un terreno di 20.000 mq nella zona artigianale di Raveo e lasciar collocare, a cuor leggero,
un impianto di macinazione ai piedi del paese?
A parte il
fatto che non esiste, per evidenti ragioni di spazio, un simile luogo
disponibile nell'area, non possiamo né potremo mai permettere che l'abitato
venga invaso quotidianamente dalle polveri di gesso che i venti
trascinerebbero ovunque nel paese così come oggi portano il profumo dei
biscotti dell'azienda dolciaria che opera nella stessa area ambita dalla
Grigolin.
Sentiamo,
almeno noi, la responsabilità di assicurare condizioni di vita salubri ai
nostri concittadini.
A ciò si
aggiunga che ammettere un impianto di macinazione nella zona
significherebbe imporre alla fabbrica di biscotti Esse di Raveo , alle attività agricole e a quelle
biologiche agroalimentari oneri non giustificati ed insostenibili per
difendere la loro produzione dalle polveri, peraltro con scarse speranze di
un mantenimento della fiducia conquistata sul mercato.
Trovo poco
costruttivo stravolgere persino il senso del colloquio intercorso con il
signor Maurizio Grigolin Maurizio e Gianni Padovan, in occasione del quale
è stata spiegata la situazione ed il nostro punto di vista che non è una
questione di puntiglio, ma che rappresenta una diversa scelta di sviluppo
per cui la nostra comunità ha optato. Ci spiace molto che qualcuno riduca Raveo all'aut aut: o boschi o cava, senza
cogliere l'intrinseca bellezza del nostro paese e senza riconoscerci
quell'autodeterminazione cui abbiamo anche diritto.
Ora oltre a
cogliere un certo disprezzo nelle dichiarazioni rese a mezzo stampa, scopro
anche che i presenti al colloquio di cui sopra si sarebbero prima
moltiplicati e poi trasformati in "rappresentanti sindacali
regionali".
Consiglierei a
Maurizio Grigolin di non provocare ulteriormente la nostra pazienza, né la
popolazione di Raveo ,
permettendosi di giudicare una comunità che nell'ultimo secolo ha
conosciuto il consolidarsi di ben altre attività storiche, mentre ne sono
sorte altre che trovano sussistenza proprio dal contatto privilegiato con
un territorio ancora integro. Una cava, dunque, anche in termini
occupazionali ci costerebbe troppo. Da più di 80 anni non si pratica né qui
né in Comune di Enemonzo alcuna attività estrattiva neppure in forma
sporadica e siccome i miei concittadini non ne vogliono sapere intendo
rispettarne la volontà nonostante il Gruppo Grigolin si permetta di
ridicolizzare le scelte intraprese.
Daniele Ariis
sindaco di Raveo
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