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Domenica, 20 Marzo 2005

 

L'INTERVENTO

Raveo : solo boschi o cave destinate a trasformarsi in discariche. Questa la considerazione che ha il Gruppo Grigolin del nostro paese. 

Siamo lieti di apprendere dalle parole finalmente dirette di Maurizio Grigolin, le valutazioni del Gruppo Grigolin sulla dibattuta cava di gesso.

Non possiamo dire altrettanto del contenuto delle dichiarazioni rese a mezzo stampa e siccome ne abbiamo abbastanza di quella che si è trasformata in una farsa dai contorni sempre meno chiari, mercoledì prossimo illustreremo ai capigruppo del Consiglio regionale, accolti come delegazione dal Comune di Raveo , la situazione anomala che si è venuta a creare le ragioni della nostra contrarietà.

Chiederemo in quell'occasione, a nome dei nostri concittadini, che vi sia un intervento deciso da parte dei vari rappresentanti politici, di modo che si ponga fine a questa assurda vicenda che sta creando profondo malcontento nella popolazione.

Tornando a quanto asserito i giorni scorsi dal signor Grigolin, sono portato a credere che forse stiamo parlando di due luoghi diversi. Io mi riferisco a Raveo , un luogo che non sa cosa sia quella lunga tradizione di estrazione del gesso che risalirebbe addirittura agli anni Venti, quando semmai attività di estrazione sporadiche, poco redditizie, non collocate in Comune giungevano ad esaurimento costringendo in certi casi all'emigrazione coloro che vi avevano investito con esiti fallimentari. L'estrazione del gesso non rientra comunque nella memoria storica della gente di Raveo perché si è trattato di un momento effimero, isolato e per nulla positivo. Inoltre l'attuale zona estrattiva è posta altrove perciò quella disperata continuità che si vuole a tutti i costi dimostrare è una forzatura macroscopica.

Mi sembra altresì un atto di estrema arroganza pretendere che l'ambizione di tutti sia quella di minare la propria salute lavorando o vivendo accanto alla cava Chiarzò e ad un impianto di macinazione. Prima si parlava di fabbriche di cartongesso e oggettistica... forse tra qualche giorno si trasformeranno in posti dirigenziali. Trenta posti di lavoro nel frattempo sarebbero usciti dalla lampada di Aladino-Grigolin, peccato che continuino ad essere smentiti dalle stesse condizioni del mercato e dai documenti forniti dal Gruppo. Scusate, ma lo scetticismo è d'obbligo in questo turbinio di versioni contrapposte. Il nostro paese ha ricercato e trovato un suo equilibrio ed una sua chiave di sviluppo senza bisogno che qualcuno arrivi con la sua invadenza ed arroganza ad insegnarci come vivere o a promettere ciò che non può mantenere. E noi dovremmo permettere, anzi scusate procurare, un terreno di 20.000 mq nella zona artigianale di Raveo e lasciar collocare, a cuor leggero, un impianto di macinazione ai piedi del paese?

A parte il fatto che non esiste, per evidenti ragioni di spazio, un simile luogo disponibile nell'area, non possiamo né potremo mai permettere che l'abitato venga invaso quotidianamente dalle polveri di gesso che i venti trascinerebbero ovunque nel paese così come oggi portano il profumo dei biscotti dell'azienda dolciaria che opera nella stessa area ambita dalla Grigolin.

Sentiamo, almeno noi, la responsabilità di assicurare condizioni di vita salubri ai nostri concittadini.

A ciò si aggiunga che ammettere un impianto di macinazione nella zona significherebbe imporre alla fabbrica di biscotti Esse di Raveo , alle attività agricole e a quelle biologiche agroalimentari oneri non giustificati ed insostenibili per difendere la loro produzione dalle polveri, peraltro con scarse speranze di un mantenimento della fiducia conquistata sul mercato.

Trovo poco costruttivo stravolgere persino il senso del colloquio intercorso con il signor Maurizio Grigolin Maurizio e Gianni Padovan, in occasione del quale è stata spiegata la situazione ed il nostro punto di vista che non è una questione di puntiglio, ma che rappresenta una diversa scelta di sviluppo per cui la nostra comunità ha optato. Ci spiace molto che qualcuno riduca Raveo all'aut aut: o boschi o cava, senza cogliere l'intrinseca bellezza del nostro paese e senza riconoscerci quell'autodeterminazione cui abbiamo anche diritto.

Ora oltre a cogliere un certo disprezzo nelle dichiarazioni rese a mezzo stampa, scopro anche che i presenti al colloquio di cui sopra si sarebbero prima moltiplicati e poi trasformati in "rappresentanti sindacali regionali".

Consiglierei a Maurizio Grigolin di non provocare ulteriormente la nostra pazienza, né la popolazione di Raveo , permettendosi di giudicare una comunità che nell'ultimo secolo ha conosciuto il consolidarsi di ben altre attività storiche, mentre ne sono sorte altre che trovano sussistenza proprio dal contatto privilegiato con un territorio ancora integro. Una cava, dunque, anche in termini occupazionali ci costerebbe troppo. Da più di 80 anni non si pratica né qui né in Comune di Enemonzo alcuna attività estrattiva neppure in forma sporadica e siccome i miei concittadini non ne vogliono sapere intendo rispettarne la volontà nonostante il Gruppo Grigolin si permetta di ridicolizzare le scelte intraprese.

 

Daniele Ariis

sindaco di Raveo