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Venerdì, 8 Aprile 2005

RAVEO

Cava, la minoranza sollecita un confronto

 

Raveo

Un pubblico dibattito per analizzare le opportunità e i disagi della cava di gesso "Chiarzò" di Raveo . Lo chiedono i consiglieri di minoranza del gruppo "Unione e Progresso", che continuano la loro battaglia in favore di quella che considerano una fondamentale opportunità di sviluppo per il territorio, se sfruttata a livello imprenditoriale e occupazionale. La richiesta è formulata in una lettera inviata al sindaco Daniele Ariis, nella quale si sottolinea l'incapacità dell'amministrazione comunale di affrontare in forma seria l'argomento. Secondo i membri dell'opposizione, molti cittadini sono preoccupati per i danni erariali che potrebbe subire il Comune se venisse accettato il ricorso presentato al Tar dal gruppo Grigolin per l'esclusione della zona D4 dal Prgc. «Alcuni cittadini, pur avendo firmato nel 2003 la petizione contro la cava, ci stanno ripensando- si legge nella missiva-. Sono, infatti, molto confusi dall'alternarsi di informazioni sull'argomento, che da sempre ha assunto esclusivamente un motivo di scontro fra gruppi consiliari ed in questi tempi è diventato l'unico motivo di discussione privata fra la sola maggioranza ed il Comitato contro la cava». Ad Ariis, accusato di aver utilizzato un termine scorretto e ambiguo (farsa) per definire l'argomento, viene anche ricordato che la petizione del 2003 è stata sottofirmata da meno del 50 per cento degli elettori del paese, "e quindi un buon sindaco che rispetta le volontà di tutti gli aventi diritto al voto, dovrebbe quantomeno preoccuparsi di capire cosa pensa in merito l'intera popolazione invece di chiedere aiuto a politici provinciali o regionali, alcuni dei quali non sanno nemmeno dove sia Raveo ". Da qui la richiesta di "Unione e Progresso" di indire un dibattito pubblico per discutere e valutare pro e contro l'apertura della cava.

Bruno Tavosanis