Raveo
Incontri pubblici sì, ma non
per parlare della cava di gesso "Chiarzò". Così il sindaco di Raveo , Daniele Ariis, replica
alla richiesta formulata nei giorni scorsi del gruppo consiliare di
minoranza "Unione e Progresso", secondo il quale era necessario
discutere dell'argomento con la popolazione.«Del resto i cittadini di Raveo ed Esemon di Sopra hanno
già espresso in maniera chiara ed univoca la loro opinione in merito lo
scorso 12 e 13 giugno, in occasione delle elezioni amministrative- dice il
sindaco-. Inoltre, io e i miei collaboratori non abbiamo tempo da perdere
per rincorrere le provocazioni del consigliere Valerio Puicher». E proprio
su quest'ultimo, esponente della maggioranza nella precedente legislatura,
Ariis ha qualcosa da dire: «Mi sorprende che si erga a paladino dei pubblici
dibattiti chi, quando era assessore e vicesindaco, ha sempre evitato ogni
incontro e confronto sull'affare cava, brillantemente gestito con
discrezione e riservatezza negli anni passati».Ariis, poi, si sofferma sul
ricorso presentato al Tar dal gruppo Grigolin: «Mi sento di rincuorare il
solerte consigliere sulle pretese risarcitorie dell'impresa, le quali, come
da parere del nostro legale, l'avvocato Marco Marpillero, sono prive di
fondamento giuridico. D'altra parte se il Comune sta sprecando risorse,
tempo ed energie, una parte del merito ed un grande grazie i nostri
concittadini lo devono proprio a Puicher. Inoltre- aggiunge il sindaco-
questa sua assurda ed ottusa ostinazione, oltre ad essere estremamente
imbarazzante, solleva molti interrogativi, nel senso che sembrerebbe quasi
che il consigliere debba rendere conto non tanto ai suoi elettori, quanto a
qualche altro soggetto».E gli incontri pubblici su cosa verteranno? «Sulla
variante generale al Piano regolatore ed al progetto, attualmente in fase
di elaborazione, denominato "Raveo , luogo di silenzio e di ascolto"- risponde Ariis-. È
questa la nostra alternativa alle millantate prospettive di sviluppo di una
cava».
Bruno Tavosanis
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