IL GAZZETTINO
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Raveo 26 febbraio 2005
Presieduta dall'assessore all'Ambiente e lavori
pubblici Gianfranco Moretton, si
riunirà mercoledì 2 marzo la Commissione Regionale della Via (Valutazione di
Impatto Ambientale) per esprimere il parere definitivo sulla cava di gesso
Chiarzò, che il gruppo Grigolin vorrebbe aprire a Raveo. "Fondamentalmente
siamo sereni- dice il sindaco Daniele Ariis-, in quanto la Commissione si
pronuncerà avendo alla base tre pareri autorizzativi su quattro negativi e
precisamente quelli del Comune di Raveo , della Provincia di Udine e
dell'Ispettorato Forestale. L'unico parere positivo, comunque con prescrizioni,
è quello dell'Ass. n.3 "Alto Friuli".
Si tratta di tre pareri fondamentali, supportati
da relazioni e motivazioni tecniche, per cui non possono assolutamente essere
disattesi né tanto meno inquinati da pericolose lusinghe".
L'amministrazione comunale di Raveo vuole affermare la precisa volontà di
valorizzare il suo territorio: "La nostra risorsa non è il gesso, bensì
l’ambiente, la natura, la storia, la cultura, le tradizioni e la gastronomia:
questi sono i nostri giacimenti da valorizzare- aggiunge Ariis-.
Il futuro che vogliamo per la nostra piccola ma
vitale comunità è ben sintetizzato nel titolo di un progetto, Raveo luogo di
silenzio e di ascolto.
Si tratta, in sostanza, di
rendere fruibile ad un turismo ecocompatibile, la bellezza, la tranquillità e
la magia di posti unici come il complesso seicentesco del convento francescano,
l'altopiano di Valdje Luvieis, Pani ed il Col Gentile, luoghi che con la loro
atmosfera profondamente rasserenante e distensiva, ti avvolgono e riescono a
farti sentire in armonia con te stesso e la natura". L'obiettivo, quindi,
è di sviluppare a Raveo e nella frazione di Esemon una ricettività semplice e
genuina, sul modello dell'albergo diffuso, affittacamere o bad and breakfast.
"Sappiamo che non sarà
semplice- conclude il primo cittadino-, ma abbiamo il sacrosanto diritto di
provare a realizzare il nostro futuro senza i rischi, le illusioni, le
devastazioni ed i disagi di una cava di gesso da 1.200.000 metri cubi".
Bruno Tavosanis