CONSEGUENZE ED ASPETTI GEOLOGICI RELATIVI ALL POSSIBILE APERTURA DI UNA CAVA DI GESSO IN LOCALITA’ "SUVICE" NEL COMUNE DI RAVEO (UD)

(Relazione del Dott. D’Agostin Carlo –geologo-)

 

  1. INDIVIDUAZIONE DEL TERRITORIO E ASPETTI MORFOLOGICI. La zona interessata dal possibile intervento ha forma topografica riconducibile ad un triangolo, di cui due lati riferibili ai percorsi alveari del rio "SUVICE" e rio "RIU DAI BES". Il territorio presenta versanti a forte e uniforme pendenza, ricoperti da fitta copertura arboreo - vegetale. La zona risulta percorsa da piccole torrentelli a regime idrico saltuario che determinano profonde incisioni nel terreno.
  2. NATURA GEOLOGICA DEI TERRENI. Le profonde incisioni operate dai piccoli torrentelli sparsi nel territorio in esame segnalano la forte erodibilità del terreno. Quest’ultimo risulta infatti costituito, come si può rilevare dalla Relazione Geologica del Piano Urbanistico Regionale Generale (P.U.R.G.), da alternanza di priccole stratificazioni gessose e gessoso – marnose, intercalate a livelli calcareo – marnosi. La Relazione Geologica del P.U.R.G. riporta testualmente: "Le pessime caratteristiche meccaniche di questi litotipi, associate all’alta solubilità dei gessi, rendono le aree di affioramento oltremodo instabili".
  3. TIPOLOGIA DI INTERVENTO. L’intervento che si paventa consiste in una cava a cielo aperto, strutturata a gradoni, con asportazione di materiale per un volume di circa un milione di metri cubi.
  4. POSSIBILI CONSEGUENZE. L’apertura di una cava a cielo aperto espone all’azione degli agenti esogeni i litotipi presenti in zona che, non più protetti dalla copertura arboreo – vegetale, subiranno, essendo facilmente erodibili, un rapido degrado.L’alterazione delle caratteristiche meccaniche si propagherà, per ovvi fenomeni d’infiltrazione di acque meteoriche (fenomeni non evitabili in alcun modo), alle zone limitrofe non direttamente interessate all’area di scavo, con conseguenze, se pur non quantitativamente valutabili al momento, sicuramente rilevanti.L’ipotesi più probabile che si può al momento formulare contempla una continua e progressiva destabilizzazione dei terreni posti ai margini della zona d’intervento, con conseguente innesco di fenomeni franosi di varia entità che, una volta in atto, risulterà difficile, oltre ad essere estremamente oneroso, circoscrivere e limitare. L’importanza e l’estensione degli stessi risulterà, inoltre, crescere al trascorrere del tempo, parallelamente ai maggiori volumi di terreno interessati dalle infiltrazioni delle acque meteoriche.
  5. CONSIDERAZIONI FINALI. L’apertura di una cava a cielo aperto, con conseguente rimozione della copertura arboreo – vegetale, determinerà l’infiltrazione delle acque meteoriche nel terreno. Poiché quest’ultimo è di natura facilmente erodibile, è assai probabile che si inneschino fenomeni franosi che porteranno, con il trascorrere del tempo, al progressivo collassamento dei terreni circostanti la cava. Tali fenomeni risulteranno difficilmente circoscrivibili, ed i vari interventi a salvaguardia del territorio risulteranno comunque assai onerosi.

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