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supplemento al periodico Libertà e Lavoro - La tua Città

 

Il Governatore del Veneto infastidito da una bega politica ha alzato il tiro ed ha attaccato a testa bassa alcuni vertici ecclesiali della Regione.  

Galan minaccia i vescovi veneti

Il Governatore del Veneto infastidito da una bega politica che sino alla giornata di ieri era stata confinata all’ambito regionale, ha alzato il tiro ed ha attaccato a testa bassa alcuni vertici ecclesiali della Regione.
Motivo? Dalle pagine del Corriere del Veneto i Vescovi di Padova, Vittorio Veneto e Rovigo avevano mosso le loro critiche per lo stanziamento di ben 436.800 euro per l’acquisto di 13 nuove auto blu della Regione.

l’altro ieri è successo che Galan ha pontificato. Dall’alto del suo scranno lagunare ha detto qualcosa tipo “I vescovi veneti sono dediti all’ira e all’arroganza” e noi per punirli “taglieremo i fondi per il sociale”. Incredibile. Ma vero. Il governatorotto veneto s’è incazzato con (nell’ordine): Giuseppe Zenti (vescovo di Ceneda), Antonio Mattiazzo (vescovo di Padova) e Lucio Soravito De Franceschi (vescovo di Rovigo) per aver messo il sacro becco nei conti della giunta e del consiglio generale e per aver sbirciato in quelle auto blu-da-rappresentanza (e che rappresentanza) per le quali i veneti pagano 436.800 euro più Iva. 
 
Ieri il Corsera per la penna di Gian Antonio Stella – ottimo conoscitore delle terre di Nord Est – ha dato rilievo nazionale alla vicenda denunciando come il bando di gara pubblicato dalla Regione Veneto sia così preciso, minuzioso nelle richieste da portare a un’automatica esclusione dal concorso di tutte le berline nazionali in quanto non rispondenti a tutte le caratteristiche domandate. Guarda caso gli unici modelli che potrebbero rimanere in gara – noblesse oblige- sarebbero le mega quattro ruote appartenenti alle case più blasonate come Audi, Bmw e Mercedes. Alcuni Presuli della Regione interessati della vicenda hanno dato il loro parere, riassumibile in una censura per la spesa considerata eccessiva.

Uno degli ennesimi casi di spreco denunciati in questi anni dall’ottimo Stella. Ma Galan non ci sta e per tutta risposta –ne dà conto sempre Stella sul Corsera di oggi - e rispedisce al mittente –ossia ai Vescovi –le accuse e –nella veste di neo maestro di catechismo- li richiama in quanto “dediti al peccato dell’ira e dell’arroganza”. Sicuramente tra tutte le critiche subite il Governatore non avrà apprezzato l’invito del Vescovo di Vittorio Veneto a non votare più questi politici…

Sta di fatto che Galan lancia il suo inquietante messaggio; citiamo per intero – si scusi il gioco di parole- la citazione presa da Stella del messaggio del Presidente della Regione: “Ai tre vescovi che il quotidiano filo-prodiano presenta e fa parlare come persone in preda all’ira e al più savonaroliano livore, farò pervenire nei prossimi giorni una proposta di rigoroso e severo risparmio, da attuarsi a spese del sociale e di tutte quelle altre emergenze, urgenze e necessità di tipo solidaristico che la Regione del Veneto meglio e più di altre Regioni finanzia da anni”.
Risparmiamo – in quanto scontate per una persona normale- le domande di Stella dopo questo messaggio che non ha nulla di meno di un avvertimento.
Senza scomodare gli uomini con coppola e fucile a canne mozze, Galan sembra aver ben imparato la lezione dei nipotini di Stalin sparsi nel mondo che ha sempre combattuto all’arma bianca. Quale miglior arma per far giungere un messaggio se non un bel ricattino? Ma chi ne farebbe le spese? I Vescovi? Indirettamente sì, ma in primis quelle attività di volontariato –cattolico o laico che sia-, di aiuto ai disabili, portatori di handicap, etc che sono una delle anime positive del popolo italiano, vera fonte di supplenza di quel servizio pubblico tante volte mancante anche nelle sue forme primarie.
Proprio una brutta mossa, caro Governatore. Sarebbe meglio riflettere a mente fredda sui propositi e forse chiedere consigli al Capo di Arcore. Si sa che il Cavaliere è uomo di ottimo cuore che in privato sostiene più di un’opera di volontariato, nel più completo silenzio. Una ripassata non farebbe proprio male accompagnata a un bagno di umiltà (se ci permette la citazione degna del Catechismo).

Economia [ VENETO ]  08/01/07

 

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