Venerdì, 23 Febbraio 2007

 

Esordio polemico alla Borsa internazionale del turismo di Milano del vicepresidente veneto che contesta la tassa d’ingresso dei pullman imposta da Venezia

Zaia contro Cacciari: «Togliete il ticket sui bus»

La replica dell'assessore provinciale Lunardelli «E’ l’unica via per finanziare i costi di una città così delicata»

Milano

NOSTRO INVIATO

I titolari di agriturismo della zona del Prosecco sono disperati. Non c'entrano la peronospora, né le bizze del clima. Colpa della legge sull'immigrazione che porta il nome di Bossi-Fini, la quale tiene lontani gli americani che vogliono provare l'emozione di una sana vendemmia educativa sui pendii dei colli trevigiani e invece non possono girare tra vitigni e tralci perché, secondo la legge, sono extracomunitari e quindi dovrebbero essere assunti. Ironia della sorte, a denunciare il paradosso, è Luca Zaia, vicepresidente leghista della giunta regionale con delega al turismo.

«È uno degli aspetti che stiamo cercando di correggere con la nuove legge regionale 33 che regola il settore - spiega Zaia - Non è uno scherzo. Gli agricoltori del Prosecco non possono beneficiare del lavoro dei loro ospiti americani, perché bisognerebbe stilare per loro un contratto di lavoro. Le richieste sono tantissime, ma devono rispondere di no».

«Sembra un problema da poco - aggiunge il vice di Galan -, eppure è la dimostrazione che è dagli operatori che deve arrivare il contributo per dare un quadro normativo al turismo. Sono loro che lavorano e conoscono le difficoltà e gli ostacoli nel condurre un'impresa, ostacoli che un'amministrazione pubblica ha il dovere di rimuovere. Mi accusano di eccessiva lentezza nella stesura del testo, ma la verità è che sono stato anche troppo veloce, perché ho ritenuto giusto consultare tutti». Una legge attesa, la 33, perché andrà a regolare un settore che rappresenta la prima voce nell'economia veneta.

Lo ha ricordato lo stesso Zaia, inaugurando ieri lo stand del Veneto alla Borsa Internazionale del Turismo che è stata aperta a Milano dal vicepremier Francesco Rutelli. Prima dell'esibizione della madrina Katia Ricciarelli, Zaia ha dato alcuni numeri.

«Si fa un gran parlare di chi produce scarponi da sci - ha osservato -, ma in realtà è il turismo l'attività trainante della nostra economia. Siamo la prima regione in Italia, sette nostri campeggi sono stati riconosciuti tra i migliori in Europa dall'Adac, l'associazione di automobilisti tedeschi che conta circa 15milioni di soci. Nel 2006 abbiamo registrato un fatturato di 12 miliardi di euro con 60 milioni di pernottamenti, di cui il 60 per cento stranieri, il doppio del Trentino Alto Adige». Con il quale, peraltro, alla Bit si è rischiato l'incidente diplomatico per colpa di una foto che, nello stand attiguo a quello veneto, reclamizzava le montagne trentine. «E invece si tratta del nostro Pordoi. Poco male, visto che le Dolomiti sono per gran parte nel nostro territorio», ha sottolineato Zaia spegnendo questa polemica, ma riaccendendone subito un'altra su Venezia.

«Insomma, andrebbe tutto bene - ha aggiunto il vicepresidente della Regione - se non ci fosse quel ticket che Venezia impone ai bus turistici che entrano in città. Un obolo che ha causato una caduta di immagine dell'intero sistema turistico veneto, soprattutto in Germania, dove nei prossimi giorni ci recheremo per una promozione a tappeto nelle maggiori città. Gli operatori delle altre province venete sono preoccupati perché Venezia rappresenta una tappa fondamentale nei loro pacchetti, ma rischiano di ricevere disdette per colpa di quel ticket. Ora valuteremo i modo per ricorrere in sede amministrativa e bloccare la delibera del Comune, perché va contro gli interessi dell'intero sistema veneto».

Loro, i veneziani, non l'hanno presa bene. Già si sono presentati alla Bit staccandosi dallo stand della Regione di 550 metri quadrati e proponendone uno di 250 sotto le insegne del "Sistema Venezia"; in più l'assessore provinciale al Turismo, Danilo Lunardelli, ha replicato dicendo che «Zaia ha sbagliato strada, perché il ticket, pur non essendo condivisibile nel merito, nella sostanza è l'unica via che ha Venezia per finanziare i maggiori costi che il turismo causa in una città delicata».

Davide Scalzotto

Venerdì, 23 Febbraio 2007

Gli oltre quattrocento euro che ogni pullman deve sborsare per l’assessore di palazzo Balbi rappresentano un «danno di immagine»

Bus turistici, la Regione boccia il ticket

Alla Bit di Milano l’assessore Luca Zaia annuncia: «Faremo di tutto per bloccare la delibera»

Venezia

La Regione ha intenzione di bloccare la delibera del Comune che ha istituito i ticket Ztl per i bus turistici. «Un balzello che all'estero ha creato un danno di immagine a tutto il Veneto», ha spiegato Luca Zaia, vicepresidente di Palazzo Balbi con delega al turismo. La dichiarazione di guerra di Zaia contro le misure adottate da Ca' Farsetti per far pagare ai turisti i maggiori costi di pulizia della città, è stata fatta ieri pomeriggio all'inaugurazione dello stand della Regione alla Borsa internazionale del turismo di Milano. «Stiamo valutando le strade giuridiche per opporci alla delibera comunale - ha spiegato Zaia -. Ma non c'è dubbio che tutto ciò che potremo fare per bloccare la decisione di Venezia, lo faremo».

Affermazioni che hanno scatenato, alla Bit, la reazione dell'intero Sistema Venezia, che guarda caso in Fiera ha presentato un proprio stand autonomo, staccato da quello della Regione. «Del resto - ha dichiarato il presidente dell'ambito territoriale di Venezia dell'Apt, Renato Morandina - la provincia di Venezia da sola garantisce 32 milioni di presenze l'anno, più della metà dei 60 milioni di presenze che fanno del Veneto la prima regione italiana nel turismo. E metterci sotto l'ombrello della Regione avrebbe voluto dire ridimensionare le nostre offerte. Abolire il ticket? Zaia sbaglia, perché non dice che in fondo Venezia rappresenta il traino del turismo veneto».

Scalzotto a pagina III

Sabato, 24 Febbraio 2007

 

LA POLEMICA Anche gli stand contrapposti alla Bit di Milano: Palazzo Grassi ospitato in quello del Sistema Venezia, La Fondazione Guggenheim in quello del Veneto

E sui ticket ai bus turistici è scontro Regione-Provincia

Le dichiarazioni dell’assessore regionale Luca Zaia hanno scatenato la reazione dei veneziani. Zoggia: «Che figura abbiamo fatto con i giornalisti»

(da.sca.) Era stato categorico Luca Zaia (vicepresidente della Regione con delega al turismo) nella sua dichiarazione sui ticket Ztl ai bus turistici. "Presenteremo ricorso per bloccare la delibera del Comune, perché quel ticket rovina l'immagine del Veneto e di Venezia all'estero e danneggia gli operatori", aveva detto l'altro ieri alla Bit. Frasi che hanno scatenato le reazioni della Provincia, promotrice alla Bit di uno stand separato da quello della Regione, in cui ha messo insieme il "Sistema Venezia", enti pubblici e privati che operano nel settore del turismo e della cultura in città e nel Veneziano. Un "sistema" a cui, ad esempio, partecipa anche Palazzo Grassi, a voler significare la ricerca di legame con la città che il museo di Francois Pinault vuole saldare, in piena sfida con la Guggeheim, sostenuta proprio dalla Regione per l'assegnazione di Punta della Dogana.

L'affondo di Zaia ha trovato la replica di Davide Zoggia, presidente della Provincia. "Zaia ha anteposto una polemica locale alla promozione del territorio - ha detto Zoggia - l'assessore veneto ha usato toni che non sono adeguati a rappresentare la forza turistica della città e del territorio in una kermesse internazionale come la Bit. Francamente mi chiedo quale sia stato lo stupore dei giornalisti presenti, soprattutto quelli stranieri, nel vedere che si sono privilegiate polemiche politiche di taglia locale, anzichè presentare l'eccellenza del nostro sistema turistico".Insomma, la senzazione è che tra la galassia che ruota attorno a Venezia e il resto del Veneto vi sia una lontananza che del resto si manifesta anche in altri settori. Ben altra immagine, ad esempio, danno gli stand di regioni vicine, come Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige o Emilia Romagna, presenti compatte con proposte turistiche coordinate. Zoggia richiama Zaia a lavorare nella promozione partendo proprio da Venezia. "Tutti sanno quale sia il valore internazionale del marchio di questa città - prosegue - Un marchio in grado di rappresentare il Veneto e il volano dal quale si innesca buona parte delle dinamiche turistiche e produttive presenti sul nostro territorio regionale. E il fatto che le altre realtà abbiano compreso la necessità di fare sistema, la dice lunga su cosa rappresentino la città e il territorio del capoluogo per tutto il movimento turistico".

Anche su un altro tema la Provincia ha risposto a Zaia, quello del boom di strutture extralberghiere a Venezia. "La Regione - ha detto l'assessore provinciale, Danilo Lunardelli - è alle prese con la stesura della nuova legge del settore, la 33. Si parla molto in questi giorni dell'esplosione numerica di appartamenti per turisti e b&b a Venezia. Io credo che gli operatori abbiano intercettato una domanda che esisteva e che abbiano dato un servizio al di là di quello che prevedono le norme attuali. La nuova legge deve partire proprio da qui. Non voglio parlare di sanatoria, ma ciò che è successo a Venezia non è stato dettato dalla volontà di aggirare le leggi, ma dalla necessità di seguire il mercato. C'è un aspetto urbanistico, che il Comune deve affrontare e sta affrontando, ma ce ne è uno che riguarda un settore in espansione che va governato con regole chiare".