Il Gazzettino                                                                                Martedì, 1 Maggio 2007

 

 

DAL 1. MAGGIO

Ispettori a caccia di collaborazione fittizie (quelle che erano co.co.co)

Da oggi martedì 1° maggio, ispettori del lavoro a caccia di collaborazioni fittizie. Di vecchie co.co.co. (collaborazioni coordinate e continuative) o nuovi co.pro. (contratti a progetto) che 'coprono' attività, di fatto, a carattere subordinato. Termina infatti la 'tregua' per coloro che, datori e lavoratori, hanno posto in essere collaborazioni 'non genuine', al posto di rapporti di lavoro alle dipendenze.Il 30 aprile, infatti, ha segnato la scadenza della 'sanatoria' prevista dalla Finanziaria 2007, per combattere il lavoro precario. Un periodo concesso ai datori, che avessero fatto ricorso a inquadramenti contrattuali non corretti, per mettersi in regola, grazie ad accordi sindacali collettivi, aziendali o territoriali, e procedere all'assunzione per almeno 24 mesi di tutti gli 'pseudo-collaboratori'.A fare da apripista l'intesa raggiunta tra Atesia e i sindacati per stabilizzare gli addetti al call center, il settore che più ha risposto alla campagna di sensibilizzazione per l'emersione delle collaborazioni illegittime condotta dal ministero del Lavoro. Oltre 16mila, infatti, i lavoratori assunti nei call center, soprattutto nell'attività 'in-bound', ossia di ricezione delle telefonate, difficilmente qualificabile come autonoma. Minore, invece, l'adesione in altri comparti. E non manca chi ha preferito la regolarizzazione fai-da-te, procedendo direttamente all'assunzione dei propri collaboratori.Ad avviare la battaglia contro le collaborazioni fittizie era stata, già nell'estate 2006, la circolare del ministro del Lavoro, Cesare Damiano, dedicata proprio al lavoro nei call center. La manovra per il 2007, poi, ha previsto un vero e proprio 'condono' per tutti i datori e la possibilità, per i lavoratori, di vedere trasformato un rapporto parasubordinato in assunzione. Per beneficiare della sanatoria, i datori dovevano stipulare un accordo sindacale aziendale o territoriale (dove non presenti Rsu o Rsa), che stabilisse la trasformazione dei rapporti di collaborazione in contratti di lavoro subordinato della durata di almeno due anni. Adesso non ci saranno più deroghe. I datori che hanno simulato un rapporto dipendente formalizzandolo con un contratto di collaborazione, e che non avranno aderito alla 'sanatoria', incorreranno nelle sanzioni previste dalla legge (per contratti fini a 5 anni fa).