Il Gazzettino                                                                             Mercoledì, 9 Maggio 2007

 

 

L’architetto Santiago Calatrava ha potuto vedere ieri la sua opera finalmente montata e pronta per la simulazione della posa

«Quarto ponte attraversabile entro l'anno»

Assieme al sindaco e al consulente Giorgio Romaro si sbilancia con le date: il varo avverrà tra giugno e luglio

Venezia

Immaginatevi un campanile di San Marco adagiato a terra. Quelle sono le dimensioni dell'arcata in acciaio che costituisce lo "scheletro" del quarto ponte sul Canal Grande, che l'architetto Santiago Calatrava ha visionato ieri nel cantiere allestito in banchina dell'Azoto, a Porto Marghera. Da lui, dal sindaco e dal professor Giorgio Romaro (l'artefice del "varo in bianco") è arrivata finalmente una data possibile e verosimile per la posa dell'opera in quella che diventerà la sua sede definitiva, tra piazzale Roma e la stazione: tra giugno e luglio, forse per il Redentore.

«Non dovrei dirlo io - ha esordito - non sono il direttore dei lavori, però i tempi dovrebbero essere questi. Poi, una volta in opera, ci vorranno dai 4 ai 6 mesi per l'allestimento prima che si possa camminarci sopra».

Il ponte sarà di color rosso fuoco, avrà i bordi in pietra d'Istria e i gradini di un vetro speciale opalino realizzato dalla Saint Gobain, che la notte saranno illuminati dal basso.

Passeggiarci sopra è stato emozionante anche per lui, che però si è dichiarato subito estraneo alle polemiche degli ultimi anni relative ai ritardi e ai costi triplicati.

«Ho fatto solo il progetto - ha detto - poi ho fatto il consulente artistico alla direzione lavori. Ciò che mi dispiace è che mi siano attribuite responsabilità che non ho. Sono amareggiato che per costruire in una città eccezionale non si possano scegliere i migliori».

Fullin nel Nordest