IL Gazzettino                                                                                         30 maro 2006

Evasori "pizzicati" con pedinamenti notturni

Tra di essi anche un architetto mestrino che non ha denunciato al Fisco somme pari a 500 mila euro

Appostamenti notturni, sopralluoghi, pedinamenti e controlli incrociati con le banche dati del Ministero delle Finanze e il "cervellone" della Guardia di Finanza e alla fine 101 evasori totali residenti in provincia di Venezia sono finiti nella rete del Nucleo provinciale di polizia tributaria delle Fiamme Gialle di Venezia. É questo il bilancio dell'operazione "Hidden Business" (Affari nascosti ndr) illustrata ieri dal comandante provinciale, colonnello Giulio Piller e dal tenente colonnello, Alessandro Mazziotti. Nell'arco degli ultimi sei mesi, i finanzieri hanno passato al setaccio alcune categorie professionali come architetti, ingegneri, commercialisti, intermediari, broker e agenti delle assicurazioni, consulenti, promotori e mediatori finanziari, agenti di commercio, operativi in tutta la provincia di Venezia scovando un centinaio di professionisti che, pur avendo la partita Iva, in realtà non dichiaravano alcun reddito. Tra di essi, le Fiamme Gialle hanno individuato anche un architetto mestrino che non ha denunciato introiti al Fisco per ben 500 mila euro. L'attività ha preso inizio in concidenza con l'approvazione del decreto governativo per la lotta al «sommerso».

Inoltre è emerso che alcuni soggetti dissimulavano l'attività svolta dichiarandosi "venditori porta a porta" al fine di beneficiare dello speciale regime fiscale applicabile a questa figura. Dal controllo specifico sono emersi ricavi non dichiarati per 800 mila euro. Complessivamente la Finanza ha verificato ricavi non dichiarati per 13 milioni di euro; Iva dovuta al Fisco per 2 milioni e mezzo di euro; Iva relativa per altri 2 milioni e 300 mila euro e Iva non versata per 28 mila euro oltre ad una base imponibile Irap di 12 milioni 600 mila euro. L'attività svolta in territorio veneziano non è stata esente da difficoltà, dovute soprattutto ad individuare gli evasori che, se rintracciati, non sono stati in grado di consegnare la documentazione fiscale richiesta per il periodo tra il 1997 e al 2004. In alcuni casi, i finanzieri si sono trovati di fronte a professionisti che non avevano alcun incartamento fiscale oppure che si erano resi irreperibili all'estero mentre in un caso i militari delle Fiamme Gialle si sono trovati di fronte anche ad un professionista che ha simulato il furto di tutta la propria documentazione fiscale.

«L'attività svolta - ha spiegato il comandante provinciale della Finanza, Giulio Piller - rientra nelle direttive impartite dal Ministero delle Finanza per contrastare il fenomeno dell'economia sommersa e dell'evasione fiscale. Sono state accertate numerose violazioni di carattere amministrativo, ma nessun caso di rilevanza penale. Per quel che riguarda questa operazione, la normativa di riferimento è quella concernente l'istituzioni delle scritture contabili; l'emissione delle fatture a fronte delle prestazioni rese; la registrazione delle fatture di vendita e di acquisto sui registri Iva, la liquidazione periodica dell'Iva e la presentazione annuale delle dichiarazioni dei redditi ai fini delle imposte dirette».

L'indagine della Finanza ha permesso di individuare come evasori cinque architetti, tre ingegneri, due commercialisti, 2 broker assicurativi, 15 promotori finanziari e 55 rappresentanti di commercio. Dal punto di vista geografico, 50 evasori sono stati individuati nel territorio del comune di Venezia (10 in centro storico, 30 a Mestre e una decina a Marghera). E poi lungo la Riviera del Brenta (5 rispettivamente a Mira e Mirano; tre a Fiesso, 3 a Fossò, 10 a Chioggia, 4 a Campagna Lupia) e nel Veneto orientale (8 a San Donà, 4 a Noventa, 5 a Musile di Piave e 3 ad Eraclea). L'età media degli evasori "rintracciati" dalla Finanza è di circa 35-40 anni, in prevalenza uomini. I controlli della Tributaria veneziana hanno interessato anche ditte committenti dei singoli professionisti "evasori" dislocate in Sicilia, Sardegna, Lazio, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Per quel che riguarda l'estero, le Fiamme Gialle hanno "visitato" aziende a Parigi, Bonn, Monaco di Baviera e Basilea. Ora per tutti vi sarà solo l'obbligo al pagamento della sanzione che può essere da uno a due volte l'imposta evasa. 

Paolo Navarro Dina