Giornata della Memoria di Valdie

28 agosto 2005

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Omelia di Mons. Primo Paties

 

Il filosofo francese del '600, Cartesio, fonda il suo pensiero su un principio, divenuto famoso: "Cogito, ergo sum". Penso, dunque sono. Esisto e sono uomo, in quanto penso. Gran parte della filosofia moderna deriva da questo principio.A me pare più veritiero quest'altro principio: "Ricordo, dunque sono". Esisto e sono uomo, in quanto ricordo. Ognuno di noi è il prodotto del suo passato, a livello inconscio e cosciente. E il nostro passato vive nella memoria. In conclusione, noi siamo ricordo, memoria.Nel momento in cui un individuo perde la memoria di se stesso, perde la propria identità personale. Non sa più chi è. Diventa "NESSUNO".

Questo vale anche per un popolo. Un popolo mantiene la propria identità, nella misura in cui conserva la memoria di se stesso. Da qui la necessità di conservare, scoprire e valorizzare tutto ciò che tramanda e rivela la civiltà di un popolo.

Nel libro pubblicato nel 1987, nel decennale della ricostruzione, uno degli ultimi capitoli porta questo titolo: "Le pietre raccontano la storia e le vicende del popolo". Sacrosanta verità! Le pietre della "strada vecchia" con le sue icone, il Santuario della Madonna, il Convento, i casolari di Valdie e questa chiesetta parlano, raccontano la storia del popolo di Raveo nei secoli.

Una storia che va ricordata, perché il Raveo di oggi, nella sua anima più profonda, è il prodotto del suo passato. Se Raveo perde la memoria di se stesso, perde la propria identità storico-culturale. Diventa "NESSUNO"!

Nel libro del decennale sta anche scritto:" Una comunità decade, va in crisi, quando perde o svigorisce la sua anima. E l'anima di un popolo è la sua cultura. Un popolo non è una massa amorfa di individui. E' un gruppo di persone libere e responsabili che parlano la stessa lingua, hanno gli stessi usi e costumi e

soprattutto accettano gli stessi valori. Ed è il patrimonio di questi valori, in base ai quali un popolo si riconosce ed organizza la sua esistenza, che forma la sua cultura, la sua anima".

Quale tristezza vedere un albero a terra sradicato! Altrettanto triste è la scena di un popolo sradicato dal suo passato, senza memoria di se stesso!

Benemeriti, dunque, tutti coloro che concorrono a mantenere viva la memoria del passato di Raveo, con restauri, con scoperte, ed anche divulgando in "internet" la storia e le immagini di Raveo, a beneficio soprattutto dei nostri emigranti, sparsi in tutto il mondo.

La nostra salita, oggi, in Valdie, vuoi essere un "PELLEGRINAGGIO DELLA MEMORIA", in onore dei nostri antenati, e per cogliere il loro messaggio di umanità e religiosità.

Il nostro pellegrinaggio culmina e trova il suo significato più profondo nella celebrazione della "MEMORIA DELLA MORTE E DELLA RISURREZIONE DI CRISTO", al quale affidiamo il futuro di Raveo.

 

In attesa della Santa Messa

(giornata piovosa)